Quando Jeshua parla di porgere l’altra guancia sta utilizzando una metafora , per comunicarci di non reagire e non resistere.
L’assenza di reazione equivale ad una non resistenza, che non ha a che vedere con con l’essere vittima, con il lasciarsi calpestare e il non avere carattere. Porgere l’ altra guancia è una realtà interiore, non è una condotta esteriore.
Jeshua non sta dicendo di sottomettersi a chi ci fa del male, ma allo stesso tempo dice di non vendicarsi o reagire, difatti queste due azioni danno in realtà pieno potere su di te a chi ti fa del male. E’ proprio in questo modo, vendicandoti e reagendo, che diventi una vera vittima: la vittima di chi ti sta facendo del male.
Jeshua ci invita a lasciar perdere perché questa attitudine dimostra che sei padrone di te stesso, che sai lasciare da parte l’ego che cerca sempre di condurre la nostra vita. Infatti è l’ego che ti spinge a reagire, a vendicarti, a non perdonare, ma è fondamentale che tu capisca che il tuo ego non sei tu. Tu hai un’altra identità.
Porgere l’altra guancia non implica una forma di buonismo e nemmeno un’identità da perdente. Jeshua non era un perdente e non era un debole, anzi era vittorioso e pieno di carattere e coraggio, perché era consapevole di se stesso, della sua identità e della sua connessione divina.
Più cerchiamo di avere ragione con rabbia, più ci aggrappiamo al nostro io, il nostro ego, alimentandolo. E’ l’ego che conduce i nostri pensieri e non ci permette di essere veramente consapevoli di noi stessi. E’ l’ego che tenta di governarci e che per vivere ha bisogno di essere alimentato.
La non resistenza è una resa, un lasciar perdere. La resistenza invece è debolezza, paura mascherata da forza, ma nella resa non c’è più bisogno di difendere se stessi e indossare delle false maschere. Resistere significa avere paura mascherandosi da forti e le Sacre Scritture dicono che la paura è l’opposto dell’amore e che l’ amore caccia via ogni paura.
La paura toglie, ma l’amore aggiunge. Aggiunge in te forza e coraggio e capacità di porgere l’altra guancia.