APOCALISSE 2:4
«All’angelo della chiesa in Efeso scrivi: queste cose dice colui che tiene le sette stelle nella sua destra e che cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro. 2 Io conosco le tue opere, la tua fatica e la tua costanza e che non puoi sopportare i malvagi; e hai messo alla prova coloro che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi. 3 Tu hai sopportato, hai costanza e per amore del mio nome ti sei affaticato SENZA stancarti. 4 Ma io ho questo contro di te: che hai lasciato il tuo primo amore. 5 RICORDATI dunque da dove sei caduto, RAVVEDITI e fa’ le opere di prima; se no verrò presto da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto, se non ti ravvedi. 6 Tuttavia hai questo, che odi le opere dei Nicolaiti, che odio anch’io. 7 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: a chi vince io darò da mangiare dell’albero della vita, che è in mezzo al paradiso di Dio».
Hai abbandonato il tuo primo amore, ravvediti e compi le opere di prima
Il messaggio che viene indirizzato da Jeshua ( Colui che tiene le 7 stelle nella sua destra, ovvero nella sua forza, potenza, stabilità, sicurezza) a Efeso è un messaggio che oggi può essere rivolto ad ogni singolo individuo.
I messaggi indirizzati alle 7 chiese infatti ci parlano di un ciclo. Queste 7 chiese sono degli archetipi di tutte le chiese in quel periodo e nelle epoche, ma più di tutto sono degli archetitpi delle fasi di vita in cui tutti passiamo.
Il numero 7 simboleggia il Divino, la perfezione di Dio, la completezza e ci parla di un ciclo compiuto. I cicli sono la firma di Dio, li troviamo ovunque nella creazione, nel nostro corpo e nella nostra vita. Stai vivendo questo ciclo ora?
Dio ha creato l’uomo il 6° giorno, ma la Sua opera non era completa. L’uomo non è al centro dell’Universo, per avere il suo significato e il suo valore ha dovuto, come tutta la creazione (inclusi gli animali) ricevere la benedizione di Dio. Senza questa benedizione lui non sarebbe stato nulla. Dio si riposò e così fu tutto compiuto. Il 7° giorno della creazione è stato il giorno della benedizione divina, la Sua benedizione è un sigillo. Il n. 7 lo troviamo dalla Genesi all’Apocalisse.
Ogni 7 anni le cellule del nostro organismo si rinnovano. Ad ogni ciclio ne crea uno nuovo, quindi se ti trovi in questa fase non lasciare cose irrisolte perchè si ripresenteranno nel nuovo ciclo.
Jeshua si rivolge a questa chiesa e ne elogia la costanza, la fatica. Non ha sopportato i malvagi e tanto meno i falsi apostoli, non ha avuto paura a denunciarli alla luce. Ma ora questa chiesa è stanca, ha tanto combattuto, non ha mai mollato, ma ora si è stancata.
Tutte le cose fatte da Efeso, fintanto che erano motivate dall’amore per il Suo nome, non avevano sviluppato stanchezza. Ma ora sì, perchè Efeso aveva abbandonato il suo primo amore.
15 volte la frase “per amore del mio nome” appare nella Bibbia. Il nome di Dio esalta chi lui è: la sua integrità, reputazione, santità e persino la sua gloria sono tutte strettamente legate al suo nome. E spesso Dio agisce per santificare il suo nome e impedire che sia disonorato.
Il grande nome di Dio è legato alla sua gloria. La parola gloria significa “onore distinto, lode, reputazione esaltata, qualcosa che porta lode, adorazione adorabile, magnificenza, splendore”.
Il nome di Dio è la rivelazione di Dio di sè stesso.
“Nome” è essenzialmente sinonimo di “lode” e “gloria”.
Il grande nome di Dio può essere glorificato o profanato. Dio opera sia per la sua gloria che per il nostro bene.
Comprendere la gloria di Dio e gli scopi di Dio nella storia della salvezza può essere difficile. In primo luogo, la singolare ricerca di Dio della sua gloria è difficile da accettare perché schiaccia il nostro innato senso di centralità.
Eppure, poiché la gloria è al centro del carattere di Dio (Isa 48: 9-11), della sua creazione (Sal 19: 1), dei suoi scopi per l’umanità (Isa 43: 6-7) e del suo piano di redenzione (Ef 1: 6, 12, 14), è vitale vedere come la gloria di Dio si collega alla salvezza. In effetti, è necessario mettere in relazione la gloria di Dio e la redenzione dell’umanità, perché la Scrittura parla ripetutamente della sua gloria come la ragione ultima per cui sospese il suo giudizio su Israele, mandò suo Figlio per il mondo e riversò il suo Spirito sulla chiesa.
RICORDA
Il libro del Deuteronomio è il libro dei ricordi 4:9-10
Nel ricordo ci troviamo in relazione. Il ricordare è un’attività tipica di Dio.
Quando Lui si ricorda fa sorgere qualcosa di nuovo.
Esodo 3:14-15
Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono». Poi disse: «Dirai così ai figli d’Israele: “l’IO SONO mi ha mandato da voi”». 15 Dio disse ancora a Mosè: «Dirai così ai figli d’Israele: “Il SIGNORE, il Dio dei vostri padri, il Dio d’Abraamo, il Dio d’Isacco e il Dio di Giacobbe mi ha mandato da voi”. Tale è il mio nome in eterno; così sarò invocato di generazione in generazione.
Non si tratta di un piccolo sforzo della mente umana, ricordare significa mettersi in gioco.
Diventare consapevoli.
Il cammino non è stato facile per Efeso, ha lasciato dei segni profondi.
Ricordare ci aiuta a sopravvivere perchèè riconoscerre gli errori passati ci aiuta a non commetterli più. La memoria rimane, ma Dio dice Ricorda e Ravvediti.
Pentimento e ravvedimento nelle Sacre Scritture significano cambiare direzione e mentalità, allontanarsi da qualcosa, creare un distacco.
Un distacco dal passato. La memoria rimane, ma non fa più parte del presente.
- Accettare il passato
- Imparare dal passato
- Perdonare il passato
E’ una trasformazione della mente.
Come fa a farti del male qualcosa che non c’è più? Il passato non è qui e non è ora. E’ già stato.
Ricorda da dove sei caduto.
Altrimenti rimuoverà il tuo candelabro, la tua luce, o meglio, la Sua luce in te Esodo 25:31 (Menorah il più antico simbolo della religione ebraica)
Compi le opere di prima: rimetti a posto le tue priorità.
L’oro è il primo metallo menzionato nella Bibbia: nel giardino dell’Eden, uno dei quattro fiumi, il Pison «scorre attorno a tutta la regione di Avìla, dove si trova l’oro e l’oro di quella regione è fino» (cfr. Gen 2,11-12)